venerdì 20 febbraio 2015

Cosa nasconde lo "Spirito Divino" di Trastevere?!


Non tutti sanno che la comunità ebraica di Roma è la più antica d’Europa. Si hanno notizie di ebrei che abitavano in città già nel II sec. a.C. Come per i greci e i fenici, erano perlopiù mercanti o schiavi liberati. Il nucleo originario si accrebbe con l’arrivo dei prigionieri portati a Roma, dopo il 63 a.C, a seguito delle campagne di guerra condotte da Pompeo contro la Giudea. Quindi si può ben dire che gli Ebrei siano a Roma da prima del Papa!
Rilievo, Arco di Tito
I bassorilievi dell’Arco di Tito, che raffigurano il corteo trionfale dell’imperatore, con il candelabro a sette braccia (menorah) e gli arredi depredati dal Tempio, tramandano la memoria della conquista di Gerusalemme, avvenuta nel 70 d.C. e l’inizio della dispersione degli Ebrei. Una moltitudine di loro giunse a Roma, a più riprese, concentrandosi in alcune zone della città. Molti si stanziarono nell’antico rione di Trastevere, dove restano ancora  le tracce più antiche dell’insediamento della comunità , prima del suo trasferimento nel Ghetto. Intorno all’anno Mille, l’area antistante il Tevere, tra la Basilica di Santa Cecilia e la chiesa di San Francesco a Ripa, si qualificava come una vera e propria Giudecca, denominazione medievale dei quartieri abitati dagli ebrei in tante città italiane ed europee. Ne è testimonianza la stessa toponomastica trasteverina del tempo, con la rua Juadearum in prossimità di Santa Cecilia, la via de corte Judei e il pons judaeorum, il ponte Fabricio. Sappiamo che in quest’epoca a Trastevere furono costruite ben sette sinagoghe. Ma oggi ne rimane solo una. Dove?!




Si trova al civico 14 di Vicolo dell’Atleta, stradina dal fascino straordinario e di stampo ancora medievale. Si chiamava in origine Via delle Palme, forse proprio per la presenza di questi alberi, simboli della Giudea.  Il nome fu cambiato, in quello attuale, dopo il 1849, a seguito di un eccezionale ritrovamento archeologico. Nel sottosuolo fu infatti rinvenuta una bellissima scultura, rappresentante un atleta, in cui si è in seguito riconosciuta una copia marmorea, di età Claudia (I sec. d.C.), dell’ Apoxyòmenos di Lisippo, scultore e bronzista greco del IV sec. a.C. L’Apoxyòmenos , termine che in lingua greca designa  “colui che si sta detergendo”, era considerata la sua opera più famosa e rappresenta un atleta colto nell’atto di pulirsi dopo la gara.
Copia romana dell'Apoxyòmenos (I sec. d.C.), Musei vaticani
Gli atleti greci, infatti, si cospargevano il corpo di olio per rendere i muscoli più elastici e per proteggere la pelle dal sole e al termine della gara toglievano lo strato di unto, reso sporco anche dalla polvere e dal sudore, con un apposito raschiatoio, chiamato strigile. L’originale bronzeo, realizzato intorno al 320 a.C., è andato perduto, sappiamo però che abbelliva le Terme di Agrippa ( di fronte al Pantheon). L’imperatore Tiberio si era letteralmente invaghito di questo bronzo e Plinio il Vecchio ci racconta che se l’era portato in un cubicolo della propria abitazione sul Palatino, salvo poi doverlo restituire poco dopo per l’insistenza del popolo, che ad ogni sua apparizione glielo rinfacciava a gran voce. O tempora, o mores! 
Copia romana dell'Apoxyomenos di Lisippo, rinvenuto a Vicolo dell'Atleta (Musei Vaticani)
La copia ritrovata in Vicolo dell’Atleta è attualmente conservata presso i Musei Vaticani. Contestualmente fu rinvenuto un altro capolavoro dell’arte classica. Si tratta del celebre Cavallo di Bronzo, oggi conservato presso i Musei Capitolini, considerato un originale greco del V-IV sec. a.C.
Cavallo di Bronzo, V sec. a.C. Musei Capitolini
Ma torniamo al civico 14 di Vicolo dell’Atleta e alla più antica sinagoga attualmente rimasta a Roma. Le fonti riferiscono che fu fondata dal lessicografo Nathan ben Jechiel (1035-1106)  e andò distrutta a seguito di un grave incendio, il 28 agosto del 1268. L’edificio che si può vedere oggi presenta  una bellissima facciata medievale, realizzata  in mattoncini, sicuramente restaurata, ma che nulla ha perso del suo fascino originario.
Facciata antica sinagoga

Il primo piano, decorato da una loggia ad arcate sostenuta da  colonnine marmoree, termina in alto con una cornice ad archetti ciechi. Dalla strada non è possibile scorgerla, ma pare che la colonna centrale dell’arcata mostri ancora un’incisione a caratteri ebraici.



Se vi avvicinate alla porta di ingresso, che sia apre sul lato sinistro della facciata, sarete incuriositi dalla presenza di  un’insegna, per fortuna poco invadente, a tal punto che da lontano non riuscirete neppure a leggerla. Avvicinatevi, facendovi largo tra le decine di scooter normalmente parcheggiati nei pressi. 

Ora potete leggere:  “Spirito Divino”.  Questo è il nome dell’osteria attualmente ospitata al pianterreno dell’antica sinagoga. Direi che è pienamente rispettata la sacralità del luogo… Anche se lo “spirito” a cui si fa riferimento temo che non sia esattamente quello santo!
Nei sotterranei del ristorante, infatti, è stata allestita una ricca e preziosa cantina, i cui vini accompagnano le gustose portate della casa. Se chiedete ai gentili proprietari, senza neppure troppa insistenza, vi condurranno nelle  “segrete” ipogee.
Cantina del ristorante "Spirito Divino"
Qui, ad un livello ancora più basso dell’attuale cantina, scorre una vena d’acqua, accessibile tramite un pozzo. Piena di fascino l’ipotesi che proprio in questo contesto fosse collocato l’antico Mikweh, la vasca purificatrice, per il bagno rituale. Quanta storia nei sotterranei di Roma!





Vicolo dell'Atleta, Trastevere, Roma

5 commenti:

  1. ......... non vorrei sbagliare ma mi sembra di ricordare che avevi detto cha al ghetto ebraico di Roma ci sono 5 sinagoghe per varie nazionalità degli ebrei ed erano state ricavate tutte nello stesso palazzo ; questa è un'altra ? ( Filippo ) .

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  2. Fantastico ! A questo punto immancabile sarà una visita a questo splendido vicolo ed alle sue "divine" cantine ;-)

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  3. Filippo a Roma nel Medioevo c'erano 14 sinagoghe!...5 erano quelle del solo ghetto...questa è però sicuramente la più antica rimasta :-)

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  4. Felide, è impossibile resistere al fascino di-vino! ;-)

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  5. Solo tu potevi scoprire un luogo come questo!

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